"Istruzione, cultura e lavoro hanno molte cose in comune, a cominciare dallo spazio condiviso"
Sostenibilità e pandemia
Cosa abbiamo fatto nel 2020?
Ci siamo tenuti stretti, abbiamo lavorato per migliorarci
Gli spazi della conoscenza e della cultura sono i nostri luoghi di lavoro, come le aree comuni delle aziende. Dodici mesi di pandemia hanno messo in difficoltà milioni di famiglie, ma hanno anche indebolito i legami sociali, perché istruzione, cultura e lavoro hanno molte cose in comune, a cominciare dallo spazio condiviso.
Il 2020 ci ha insegnato molte cose, che non credevamo di poter apprendere tanto rapidamente. Ci siamo resi conto, in primo luogo, che tutto ciò che diamo per scontato può essere perso in un solo giorno. Le relazioni, ad esempio, che sono un punto fondamentale della nostra vita, così come gli spazi condivisi: dalle mense scolastiche a quelle aziendali, dai luoghi della conoscenza e della cultura ai contenitori degli eventi musicali e sportivi. Spazi sociali che si sono svuotati improvvisamente e che rappresentano luoghi di lavoro anche per noi di Camst.
Ecco perché abbiamo scelto di raccontare questo 2020 affidandoci alla sensibilità di Marika Puicher, autrice della fotografia vincitrice del The Pride Photo Award 2015.
Il risultato è una ricognizione nei contenitori di alcune importanti città del Centro-Nord — la Fortezza da Basso a Firenze, l’Arena del Sole e Palazzo Re Enzo a Bologna, il Ceub di Bertinoro, il plesso scolastico Randi di Ravenna, l'Auditorium Paganini e l’Università di Parma, il Pala Alpitour di Torino — che sembrano riprendere vita per la presenza, sia pure estemporanea, dei lavoratori. I volti sono quelli delle persone di Camst, abitanti di questi spazi sociali prima che la pandemia li svuotasse per oltre 12 mesi.
Se ami l'acqua devi dimostrarlo
Anche nel 2020, Camst Group ha lavorato per ridurre i consumi d’acqua in ogni settore, fedele alla propria politica di utilizzo responsabile delle risorse naturali. Un impegno che ha toccato sia l'area ristorazione – con il proseguimento del progetto di lavaggio a secco delle cucine, che ha coinvolto 36 locali e consentito un risparmio di 11,2 milioni di litri (in calo rispetto all'anno precedente a causa della diminuzione dei volumi prodotti) – sia il facility management, ambito nel quale il Gruppo ha di recente conseguito la certificazione Ecolabel® per i propri servizi di cleaning (il marchio certifica il ridotto impatto ambientale di un prodotto in relazione a diversi parametri, tra i quali il consumo energetico e di acqua).
Stakeholder stories
Voice over
Sui temi che ci stanno più a cuore, chiediamo un contributo a persone che hanno compiuto sul campo esperienze professionali, di vita o di attivismo particolarmente significative; testimonianze preziose, che vogliamo condividere con voi.
Agronomo ed economista italiano, è professore ordinario di Politica Agraria internazionale e comparata all'Università di Bologna e direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher per l’economia circolare. Fondatore di Last Minute Market e ideatore della campagna Spreco Zero, ci racconta come lo spreco alimentare sia molto più di ciò che resta nel piatto e come ciascuno possa fare la propria parte.
Imprenditore rigenerativo, è co-fondatore di Nativa, la prima Certified B Corp® e Benefit Corporation in Europa, riconosciuta nel 2016 come Most Valuable Player del movimento a livello globale per l'introduzione della forma giuridica Società Benefit.
Giurista con specializzazione nella tutela internazionale dei diritti umani e responsabile delle Politiche per l'infanzia e l'adolescenza di Save the Children Italia, Antonella Inverno spiega perché garantire la mensa scolastica significa investire nella lotta alla povertà materiale, educativa e alimentare di bambini e adolescenti.
Giornalista e conduttrice per SkyTg24, si occupa soprattutto di scuola e sociale ed è autrice e curatrice del format "Ragazzi interrotti". In questo podcast racconta la vita e le difficoltà di bambini e ragazzi durante la pandemia, sottolineando il valore della scuola come strumento non solo di apprendimento ma anche di socialità, relazione e riscatto.
Consigliera nazionale di D.i.Re, Donne in rete contro la violenza – associazione nazionale che riunisce 84 organizzazioni sul territorio italiano con l'obiettivo di perseguire l'eliminazione della violenza sulle donne – Mariangela Zanni ci racconta come il cambiamento culturale parta (anche) sul luogo di lavoro e quanto l'indipendenza economica sia vitale per la libertà delle donne da ogni forma di maltrattamento.